Nonostante il prezzo del grano e del latte alla stalla sia oggi più basso rispetto a quello rilevato all'inizio dell'anno, il pane e la pasta costano di più. Per la Coldiretti Abruzzo, a favorire la crescita dei prezzi nell'agroalimentare sono soprattutto le distorsioni e i troppi passaggi esistenti nel percorso dei prodotti dal campo alla tavola durante il quale i prezzi moltiplicano e i centesimi si trasformano in euro. Secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati del servizio Sms consumatori del Ministero delle Politiche Agricole, il prezzo del latte si moltiplica del 241 per cento nel suo percorso dalla stalla allo scaffale mentre il grano subisce aumenti del 369 per cento nel diventare pasta e addirittura del 1325 per cento se si trasforma in pane.
Â
Secondo la principale organizzazione professionale, per ogni euro speso nell'acquisto di prodotti alimentari, 60 centesimi vengono assorbiti dalla distribuzione commerciale, 23 centesimi dall'industria alimentare e solo 17 servono per remunerare il prodotto agricolo: questo significa, in altre parole che il prezzo si moltiplica di oltre cinque volte dal passaggio dal campo alla tavola.
Â
Lâaumento dei prezzi al dettaglio sta provocando anche un preoccupante effetto stagnazione sui consumi alimentari che nel primo semestre del 2008 sono rimasti uguali in quantità a quelli dello scorso anno anche se si sono verificate variazioni nella composizione della spesa. Se si sono ridotti i consumi di pane (- 2,5 per cento), carne bovina (- 3,0 per cento) frutta (- 2,6 per cento) e ortaggi (- 0,8 per cento), tornano a salire quelli di pasta (+ 1,4 per cento), latte e derivati (+1,4 per cento) e fa segnare un vero boom la carne di pollo (+6,6 per cento).
Â
"L'aumento dei prezzi" sottolinea il direttore della Coldiretti Abruzzo Michele Errico "incide sopratutto sugli anziani e sulle famiglie numerose, particolarmente sensibili agli effetti dell'inflazione che ha provocato nel 2008 un ulteriore aumento delle uscite della famiglia italiana destinate alla spesa alimentare. Ricordo che le principali voci di spesa alimentare sono, nell'ordine, carne per oltre 100 euro, frutta e ortaggi per oltre 80 euro, pane e pasta per 79 euro e latte, uova e formaggi per 64 euro".
Â
In proposito, la Coldiretti sta lavorando ad una strategia per semplificare e razionalizzare la filiera per rispondere alle esigenze degli agricoltori e nell'interesse dei consumatori. âVogliamo affrontare l'emergenza inflazione con un piano che vede il coinvolgimento di tutti gli operatori della filiera e il sistema dei farmer market" aggiunge il direttore Errico "il  progetto, che intendiamo presentare al governo regionale nei prossimi mesi, vuole essere l'impegno concreto di Coldiretti per il rilancio dei consumi e il contenimento dell'inflazione legata all'alimentare. E in proposito, ci attiveremo richiedendo il coinvolgimento del sistema artigianale, industriale e della piccola e grande distribuzione".
Â
Â
26 Agosto 2008
Prezzi, continuano i rincari