8 Febbraio 2008
Un secco no al centro oli

La Coldiretti abruzzese segue con interesse e preoccupazione la vicenda del Centro Oli che dovrebbe essere costruito nella campagne a nord di Ortona mettendo a grave rischio l'ecosistema di un'area di assoluto prestigio agricolo e agroalimentare.
L'organizzazione, portavoce dei timori della categoria, riporta l’attenzione sull’impatto negativo che l’insediamneto dell’Eni avrebbe su tutta la provincia e addirittura l'intera regione, sia da un punto di vista ambientale che economico. "Le conseguenze su un territorio ad agricoltura intensiva con importanti insediamenti vitivinicoli sarebbero gravissime” dicono alla federazione regionale, che sollecita un approfondimento della situazione su “un’iniziativa che se, da una parte, può rappresentare una nuova attività, dall’altra, rischia di vedere irreversibilmente compromesse le potenzialità del territorio”. Secondo la Coldiretti – che vanta in provincia oltre 10mila imprese aderenti – la costruzione del centro petroli “non servirebbe assolutamente, come invece molti dicono, a incrementare i  posti di lavoro. Tutt'altro. Molte attività tuttora esistenti andrebbero inevitabilmente dismesse con gravi ripercussioni sull'economia e sull'occupazione".  Sulla questione, il presidente Domenico Pasetti e il direttore Michele Errico garantiscono che Coldiretti Abruzzo manterrà alta l'attenzione, cosa peraltro già in itinere attraverso la partecipazione ad ogni comitato a difesa del territorio.

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