Hanno assediato con le loro bandiere gialle i portici del centro storico, proprio sul cinghialotto simbolo dellâente provinciale, come a dire che âora ci vogliono i fatti e il problema va risolto una volta per tutteâ. Un sit-in composto ma deciso, quello degli imprenditori agricoli di Coldiretti che dalle 9 a mezzogiorno a Chieti hanno presidiato il Palazzo di Provincia e Prefettura con tanto di bandiere e fischietti per sensibilizzare lâopinione pubblica e le istituzioni su una problematica annosa ma ancora irrisolta: lâinvasione della fauna selvatica che, con particolare riferimento ai cinghiali, si è letteralmente impadronita di campagne e boschi, mettendo a serio repentaglio il diritto di fare impresa degli agricoltori e rubando il cibo destinato ai consumatori.
Così, una delegazione di oltre 150 imprenditori capeggiati dal presidente Sandro Polidoro e dal direttore Giordano Nasini questa mattina hanno ricordato che âoggi più che mai sono necessarie misure straordinarie e mirate capaci di risolvere il problema alla radiceâ.
 âGli ungulati proliferano e si muovono indisturbati alla perenne ricerca di cibo, devastano i terreni coltivati con danni elevatissimi sia per le imprese che per il paesaggio e sono inoltre un pericolo per la sicurezza stradale e lâincolumità dei cittadini â ha evidenziato Sandro Polidoro, presidente di Coldiretti Chieti â La situazione è ormai fuori controllo, per questo chiediamo al Prefetto di farsi carico del problema e farsene portavoce con gli enti interessati (Regione, Provincia, Parco, Atc)â.
Gli agricoltori hanno chiesto un segnale forte e deciso, ma soprattutto lâintervento straordinario dellâautorità prefettizia con le istituzioni responsabili. Incassando subito una prima risposta. ll prefetto Fulvio Rocco De Marinis ha infatti incontrato i dirigenti di Coldiretti, ricevendo dalle loro mani un documento programmatico. In sintesi, ecco ciò che Coldiretti Chieti chiede: lâapertura della caccia al cinghiale su tutto il territorio provinciale; lâaccelerazione dei pagamenti per i danni provocati dalla fauna selvatica, attualmente esigui ed erogati con anni di ritardo; la promozione di una filiera della carne, attuabile con la collaborazione di Asl e Comuni in modo da âtrasformare un problema in opportunità â; lâapprovazione da parte della Provincia del Piano quinquennale di gestione del cinghiale.
âEâ stato un incontro importante, una prima risposta che restituisce un poâ di speranza â dice Giordano Nasini Direttore Coldiretti Chieti â il prefetto ha dimostrato grande conoscenza del problema e ha garantito la propria disponibilità a farsi portavoce della situazione nelle sedi opportune, non solo locali ma anche a livello nazionale. Da parte nostra non abbasseremo la guardia e continueremo a fare pressing sulle istituzioni riportando con puntualità , senza escludere future manifestazioni pubbliche, le esigenze di chi ha il diritto di fare impresa. Ciò che chiediamo alle istituzioni è la fine del rimpallo delle responsabilità e la consapevolezza di quanto questo problema sia un tema centrale e determinante per la âvitaâ dellâeconomia agricola teatina>>.
19 Dicembre 2014
CINGHIALI LADRI DI CIBO, SIT IN IN PIAZZA



