Nellâambito della settimana dedicata allâAbruzzo nel palazzo Coldiretti allâExpo di Milano intitolata #exportiamoabruzzo, è stato siglato questa mattina il primo accordo di filiera sulle carni ovine tra Coldiretti Abruzzo, Associazione produttori zootecnici dâAbruzzo (Aprozoo), commercianti e trasformatori per la valorizzazione dellâallevamento ovino finalizzato alla produzione dellâarrosticino 100% made in Abruzzo.
Un importante âpattoâ atteso da tempo, diventato realtà anche grazie alla recente entrata in vigore della normativa che impone lâetichettatura delle carni ovine. Un obbligo fortemente voluto da Coldiretti che ha fatto immediatamente emergere una realtà inaspettata dal consumatore abruzzese: oltre due arrosticini su tre, stando ad una stima di Coldiretti, deriverebbero da carni provenienti dallâestero, penalizzando gli allevatori onesti e snaturando una produzione che trova il suo punto di forza proprio nella tradizione pastorale regionale che in Abruzzo è rappresentata da oltre 300mila capi di ovini adulti di cui ogni anno 60mila destinate alla produzione di arrosticini.
âDa qui lâesigenza sempre più sentita negli ultimi anni di un accordo tra le parti per garantire il consumatore attento, le imprese agricole e le ditte di trasformazione virtuose â commenta il Direttore di Coldiretti Abruzzo Alberto Bertinelli â Un patto che salva il consumatore e tutela lâallevatore prevedendo una premialità rispetto alle quotazioni attualmente in vigore della carneâ.
Lâaccordo siglato nel padiglione di Coldiretti in Expo prevede in sostanza: una maggiorazione del prezzo riconosciuto allâallevatore dalla ditta di commercio e trasformazione delle carni; la disponibilità delle ditte a partecipare ad una rete comune di valorizzazione e commercializzazione dellâarrosticino made in Abruzzo; lâadozione del marchio Fai (Firmato agricoltori italiani) di Coldiretti per migliorare la riconoscibilità del prodotto per il consumatore; lo sforzo comune nella costituzione di un comitato promotore per il riconoscimento dellâarrosticino quale prodotto Dop della nostra regione. âCome associazione di produttori abbiamo finalmente la possibilità di restituire fiducia ai nostri soci allevatori â dice David  Falcinelli, presidente dellâAprozoo â le quotazioni delle carni ovine raggiungeranno finalmente livelli di remuneratività adeguati e lâallevatore potrà così tornare a considerare lâallevamento ovino come una sana alternativa imprenditorialeâ.
A firmare lâaccordo di filiera sono stati, oltre a Coldiretti e Aprozoo, lâazienda trasformatrice di Pescara Spiedì rappresentata da Roberto di Domenico che si è impegnato alla valorizzazione dellâarrosticino abruzzese e la ditta di commercio ovini LâAngolana carni di Loreto Aprutino rappresentata Marco Lepre che ha ribadito la condivisione del progetto di Coldiretti e Aprozoo a vantaggio di tutta la zootecnica regionale.
 âLâaccordo di filiera siglato stamattina scaturisce anche dalle novità introdotte nel mese di aprile in materia di etichettatura e in particolare dallâobbligo per gli operatori di indicare in etichetta il luogo di allevamento e macellazione delle carni di maiale, pecora e capra â conclude Bertinelli - Dalla nuova norma restano ingiustamente escluse la carne di coniglio, particolarmente diffusa a livello nazionale, e quella di cavallo oggetto del recente scandalo, ma anche le carni di maiale trasformate in salumi. Una carenza particolarmente grave che va colmata al più presto in una situazione in cui in Italia - denuncia la Coldiretti - due prosciutti su tre sono fatti da maiali stranieri ma il consumatore non lo può sapere, e la situazione non è certo migliore per salami, soppressate, coppe o pancette.
4 Luglio 2015
UN PATTO PER L’ARROSTICINO ABRUZZESE



