22 Marzo 2018
BENE ALLO STOP DAZI IN USA

Anche l’Abruzzo e il suo agroalimentare beneficerà dello stop alla guerra commerciale con gli Stati Uniti, che “salva” 40,5 miliardi di esportazioni Made in Italy che hanno raggiunto nel 2017 il record storico grazie ad un aumento del 9,8% rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti dopo la decisione del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di esentare al momento una serie di alleati tra cui Europa, Australia, Corea del Sud, Argentina e Brasile dai dazi su acciaio e alluminio. Una decisione che ferma le misure di ritorsione ipotizzate dalla stessa Unione Europea ed i rischi di una escalation delle tensioni commerciali. Gli Stati Uniti – sottolinea la Coldiretti – sono di gran lunga il principale mercato di riferimento per il Made in Italy fuori dall’Unione Europea con un impatto rilevante anche per l’agroalimentare. La nuova strategia USA “America First” – precisa la Coldiretti – sembra avere fino ad ora i primi effetti in una politica monetaria aggressiva che rischia di costare caro all’ Italia anche in campo alimentare considerato che le esportazioni di cibo e bevande sono aumentare del 6% nel 2017 per un totale di circa 4 miliardi di euro, il massimo di sempre.

Aumento – sottolinea Coldiretti Abruzzo - che riguarda anche la nostra regione in cui l’export verso gli Usa è in costante aumento da alcuni anni per un valore di circa 103 milioni relativamente ai prodotti agroalimentari, secondo una elaborazione di Coldiretti Abruzzo su dati Istat relativi al 2017 contro i circa 93milioni del 2016”.

“Gli Stati Uniti si collocano al terzo posto tra i principali italian food buyer dopo Germania e Francia, ma prima della Gran Bretagna – precisa Coldiretti Abruzzo – e questo vale anche per i prodotti della nostra regione, con particolare riferimento al vino che, a livello nazionale, risulta essere il prodotto più gettonato dagli statunitensi, davanti a olio, formaggi e pasta. Risultati – aggiunge Coldiretti Abruzzo – ottenuti grazie a primati qualitativi e di sicurezza alimentare e che vanno sempre e comunque difesi e tutelati anche per la crescita di domanda derivante dai mercati esteri. Lo stop alla guerra commerciale con gli stati Uniti fa tirare un sospiro di sollievo i tanti imprenditori agricoli abruzzesi che avevano temuto la possibile stretta sulle importazioni negli Stati Uniti con ripercussioni sull’economia regionale”. 

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