25 Giugno 2008
Guerra del latte: nel centro-italia coldiretti si prepara alla mobilitazione

“Se le industrie non riconosceranno un giusto prezzo per il latte prodotto dai nostri allevatori, vuol dire che troveremo forme alternative e innovative di vendita”. Le Coldiretti di Abruzzo, Marche, Umbria, Toscana, si preparano alla mobilitazione per sbloccare una situazione che sta mettendo in ginocchio le imprese zootecniche, costrette a pagare assieme ai consumatori le inefficienze della filiera industriale e commerciale. La questione che è stata ampiamente discussa in un incontro svoltosi a Perugia, al quale hanno partecipato le quattro federazioni regionali rispettivamente rappresentate dai direttori Michele Errico (Abruzzo), Alberto Bertinelli (Marche), Angelo Corsetti (Umbria) e Prisco Sorbo (Toscana), assieme al responsabile confederale per la zootecnia Giorgio Apostoli.
“Non possiamo accettare che il prezzo del latte diminuisca alla stalla mentre aumenta al consumo, né che le industrie del nostro territorio propongano prezzi addirittura inferiori a quelli pagati agli allevatori lombardi, nonostante i costi di produzione siano di gran lunga superiori” spiega la Coldiretti Abruzzo “Nell’ultimo anno i costi  di mangimi ed energia sono aumentati di oltre il trenta per cento e nelle realtà allevatoriali del Centro-Italia, dove spesso gli allevamenti sono dislocati in zone di alta collina e di montagna, i 42 centesimi al litro non garantiscono più nemmeno il minimo vitale. E’ necessario recuperare almeno i costi di produzione in modo da evitare la chiusura degli allevamenti, importanti presidi del territorio. Nel tragitto dalla stalla al supermercato” aggiunge il direttore Michele Errico “oggi il prezzo del latte si moltiplica per quattro, passando dai 0,42 a 1,51 euro (dati Osservatorio prezzi), fino a 1,70 euro per il latte di alta qualità. Appena venti anni fa un litro di latte veniva pagato agli allevatori 0,25 euro, mentre costava ai cittadini 0,62 euro”.
Vista la situazione, Coldiretti di Abruzzo, Marche, Umbria e Toscana sono così congiuntamente impegnate nel cercare soluzioni commerciali in grado di dare una adeguata remunerazione del latte del centro Italia, e non solo a livello industriale.  
 

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