âUn provvedimento che appare demagogico e poco utile per una reale e specifica tutela delle forme giovanili. Siamo pertanto a richiedere un ripensamento per scongiurare le prevedibili proteste dei pescatoriâ. Lo dice Coldiretti Impresa Pesca in riferimento al decreto sul fermo pesca a valenza biologica 2015 che precluderà , oltre la fascia costiera, con tutta probabilità le attività di pesca con le reti a strascico anche allâinterno della vasta area della Fossa di Pomo, fino alla batimetrica dei 200 metri e interesserà sia lâarea conosciuta come Fondale che i Fondaletti. âA qualche settimana dallâavvio del fermo nel centro-sud Adriatico ancora non si ha contezza delle dimensioni dellâarea preclusa per la segretezza nelle quale è stato blindato il provvedimento â dice Tonino Giardini, responsabile Coldiretti Impresa Pesca - vorremo rilevare che detta Fossa, per le marinerie dedite alle pesca che vanno da Civitanova Marche a Termoli, rappresenta una zona strategica per la pesca con i sistemi a traino.  In tal senso, non possiamo quindi che sottolineare che tale provvedimento causerà non pochi danni economici al settore e forti resistenze. La condivisione sarebbe stata un elemento utile, se almeno si fosse iniziato con un certo anticipo a parlare di fermo biologico, per valutare gli effettivi benefici sugli stock ittici che abitano questi fondali. Lâesperienza diretta e quasi quotidiana dei pescatori avrebbe potuto evidenziare il fatto che chiudere la vasta area della Fossa del Pomo e relative aree connesse, tra agosto ed ottobre, sarebbe del tutto ininfluente per la tutela delle forme giovanili delle specie che vi abitano bersaglio delle flotte pescherecce delle due sponde, poiché in questi periodi non vi è la presenza di considerevoli masse di giovanili. Tale azione di chiusura sarebbe stata forse più utile se effettuata precedentemente, ad esempio tra marzo e maggio. Pertanto ad oggi non si comprendono le finalità di tale preclusioneâ.
Secondo Coldiretti impresa Pesca, sulla base della carenza di forme giovanili nellâhabitat del âPomoâ in estate ed inizio autunno, è ancor meno comprensibile il fatto che venga vietata la pesca solo ai sistemi a traino, autorizzandone invece lâaccesso a tutti gli altri attrezzi, quando è risaputo che i sistemi a strascico risultano poco selettivi principalmente in presenza di giovanili. âI pescatori â aggiunge Alberto Bertinelli, direttore Coldiretti Abruzzo - si chiedono perché permettere lâaccesso di tutti gli attrezzi da pesca fuorché lo strascico in detti areali. Il provvedimento di massima appare, pur non conoscendone dettagliatamente i contenuti, più demagogico che di effettiva efficacia in materia di valenza biologica e di poca utilità per una reale e specifica tutela delle forme giovanili. Siamo pertanto a richiedere un ripensamento sul provvedimento, onde scongiurare le prevedibili protesteâ.
14 Luglio 2015
IMPRESA PESCA CHIEDE RIPENSAMENTO SU DECRETO FERMO



