18 Aprile 2018
In Abruzzo bene export vino, Montepulciano superstar

Record per le esportazioni di vino italiano nel 2018, con un aumento del 13% in valore a gennaio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ma per l'Abruzzo non è una novità visto che, nel 2017, fonte Istat, la crescita delle esportazioni aveva raggiunto il 13,4%, quasi il doppio della media nazionale di riferimento. A conferma della fama che il vino regionale sui mercati esteri si è guadagnato in tutti questi anni, sostenuta peraltro da una produzione media di circa 4.500.000 quintali di uva e 3milioni di ettolitri di vino di cui almeno un milione a denominazione di origine per un totale di circa 18mila aziende vitivinicole attive e sempre a più alta specializzazione su una superficie agricola complessiva di oltre 32mila ettari. “Come si è evidenziato al Vinitaly – dice Coldiretti Abruzzo – il vitigno regionale più conosciuto e diffuso si conferma il Montepulciano d’Abruzzo, anche se negli ultimi anni stanno riscuotendo sempre maggiore interesse il Pecorino, la Passerina, il Moscato, la Cococciola e il Montonico oltre ovviamente al già noto Trebbiano. La vitivinicoltura abruzzese è oggi una realtà importante tanto che l’Abruzzo può considerarsi tra le regioni in cui il vino, con particolare riferimento al Montepulciano, ha saputo imporsi fino a diventarne l’immagine di riferimento, con una filiera che costituisce il principale comparto agricolo regionale (21% dell’intera PLV, la più elevata incidenza tra le regioni italiane) e una produzione media di vino rappresentata dal 70% di vini rossi e da un restante 30% di bianchi”.
In uno scenario ben più che positivo, tuttavia a preoccupare a preoccupare a livello nazionale sono i rischi connessi agli accordi internazionali siglati o in via di definizione dall’Unione Europea, dal Ceta con il Canada a quello con il Giappone, fino al Mercosur con i paesi sudamericani, dove sono centinaia le Doc italiane che potrebbero rimanere senza tutele. Intanto, a supporto del settore un gruppo di aziende prestigiose e rappresentative del panorama vitivinicolo nazionale sono state chiamate dalla Coldiretti per fornire il proprio contributo di esperienza e idee nell’ambito del neonato “Comitato di supporto alle politiche di mercato del vino” che sarà coordinato dall’enologo Riccardo Cotarella, arricchito dalle competenze tecniche del prof. Attilio Scienza e del direttore Generale di Ismea Raffaele Borriello.
Del tavolo sulle politiche vitivinicole - conclude la Coldiretti - faranno parte le aziende Bellavista, Donnafugata, Mastroberardino, Ceretto Aziende vitivinicole, Cantina Albino Armani, Cantele, Librandi, Casanava di Neri, Pasetti (Abruzzo), Ermacora, Futura 14 (fam.Vespa) e Cantina Due Palme.

 

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