23 Maggio 2016
Pecora day, a l’Aquila 5mila agricoltori

Intere greggi di pecore saranno assunte dal Comune de L’Aquila con il compito di tagliare i prati in cambio di una buona razione di erba primaverile, sostituendo decespugliatori e macchinari, con l’abbattimento di rumore ed emissioni e garantendo in più la concimazione naturale delle aree verdi. Lo annuncia la Coldiretti che ha siglato un significativo accordo con il Sindaco del capoluogo abruzzese Massimo Cialente in occasione del Pecora Day con la presenza di 5mila agricoltori che si sono dati appuntamento al Centro Universitario sportivo Centi Colella di L’Aquila, scelta per testimoniare che un nuovo inizio è possibile dopo il dramma del terremoto. L’accordo avrà una durata di 18 mesi e prevede che possano partecipare al servizio solo i produttori agricoli singoli o associati, allevatori di ovini, con priorità ai giovani imprenditori che operano nell’ambito territoriale amministrativo della Regione Abruzzo. “E’ da questo “bacino” – spiega Coldiretti Abruzzo - che si attingerà di volta in volta per eseguire le operazioni necessarie alla manutenzione del verde, rese tra l’altro sempre più frequenti dall’innalzamento delle temperature legate ai cambiamenti climatici”. Una scelta ecologica per ridurre l’inquinamento e favorire l’integrazione tra città e campagna ma anche una alternativa moderna alla transumanza che per secoli ha caratterizzato l’allevamento delle pecore, ma che ora è resa difficile dall’urbanizzazione che ha drasticamente limitato le aree libere al pascolo. Da qui l’interesse crescente delle amministrazioni pubbliche per l’utilizzo delle greggi come tosaerbe e l’accordo siglato a L’Aquila. Un’iniziativa che, insieme all’arruolamento di un gregge della Val Trompia nell'alto bresciano per brucare circa 20 ettari di verde urbano o a quello promosso dal comune di Ferrara per curare lo spazio a ridosso delle mura cittadine fino ad arrivare alle pecore assunte da grandi multinazionali come la Whirpool per pulire il prato che circonda un proprio stabilimento, testimonia il senso dell’incontro di questa mattina nel capoluogo di Regione, con 5mila agricoltori soci di Coldiretti, di cui ben 54 pullman provenienti dalle 4 province abruzzesi per un totale di circa 2900 produttori regionali. Una giornata speciale con la presenza del presidente nazionale Roberto Moncalvo, prima la prima volta in Abruzzo, del segretario nazionale Vincenzo Gesmundo e della giunta confederale oltre a numerosi ospiti nazionali, ad una foltissima delegazione di oltre 200 sindaci con fascia tricolore tra cui il primo cittadino Massimo Cialente e tante autorità tra cui il Presidente della Giunta Regionale Luciano D’Alfonso, il presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, l’assessore all’agricoltura Dino Pepe e all’assessore al bilancio Silvio Paolucci e ad una folta rappresentanza di consiglieri e autorità regionali impegnati, durante il Pecora day, nella tensostruttura del Cus nel Tour “Le Raegioni del Cuore” con cui Coldiretti sta incontrando i soci di tutte le regioni italiane.
Soddisfatti dell’iniziativa, promossa da Coldiretti nazionale, il presidente regionale Domenico Pasetti e il direttore Giulio Federici. “Un evento che non a caso è stato fatto a L’Aquila, per testimoniare che un nuovo inizio è possibile dopo il dramma del terremoto – ha detto Pasetti – oggi festeggiamo inoltre quindici anni dall’approvazione della legge di orientamento che ha completamente trasformato il settore agricolo aprendo al produttore nuove ed importanti sfide ed opportunità che hanno portato reddito e diversificazione nell’agricoltura e nell’allevamento”. Da qui , come è stato sottolineato, il boom dei giovani pastori con 200mila pecore in più in 5 anni e i new business che stanno rivitalizzando la pastorizia italiana con prodotti che vanno dai cosmetici naturali alla bioedilizia, dalle panne assorbenti contro gli sversamenti di inquinanti nel mare alle speciali collezioni di moda fino agli agrigelati con latte di pecora che sono stati presentati, a cura di una azienda abruzzese, in occasione del “Giorno dedicato alla pecora”. Tante novità esposte negli spazi allestiti sul verde del Centro universitario sportivo trasformato per l’occasione in un’area attrezzata che ha suscitato il plauso delle migliaia di agricoltori presenti. La mostra delle sei razze ovine italiane allevate in Abruzzo (bergamasca, barbaresca, appenninica, comisana, merinizzata e massese), la mungitura e la tosatura delle greggi ad opera di giovani allevatrici, gli esemplari di pecore tosaerba che hanno brucato il prato del Cus, i laboratori di caseificazione in cui sono stati realizzati in diretta il formaggio fresco e la ricotta, nonché l’affinatura del pecorino con il grano e la crusca o l’affinatura del formaggio con l’olio extravergine di oliva, con il peperoncino o addirittura in botti con erbette selvatiche. E non poteva mancare il riferimento al prodotto per eccellenza ottenuto da questo esemplare della zootecnia: il pecorino, nuova star del made in Italy all’estero che fa registrare nel 2015 il record delle esportazioni con un balzo delle vendite del 17% sui mercati stranieri.  Il massimo storico delle esportazioni è stato messo a segno grazie alle straordinarie performance realizzate negli stati uniti, che sono il principale sbocco del mercato italiano, ma risultati estremamente positivi si hanno in Europa con una crescita del 19% in Gran Bretagna e dekl 17 % in Francia”. Aspetti diversi che confermano come la pecora possa essere presa a “simbolo” della Legge di Orientamento approvata esattamente 15 anni fa, che ha spinto la rinascita dell’agricoltura italiana allargando i confini dell’imprenditorialità ed aprendo a nuove prospettive  occupazionali nell’agribenessere, nella tutela ambientale, nel risparmio energetico e nelle attività sociali, nonché nella trasformazione aziendale e nella vendita diretta. “Negli ultimi anni – sottolinea Giulio Federici, direttore Coldiretti Abruzzo – si è verificata una vera esplosione delle aziende agricole che aggiungono servizi o prodotti all’attività di coltivazione e allevamento tanto che in soli tre anni sono aumentate di sei volte quelle che producono energie rinnovabili  e sono praticamente raddoppiate quelle che trasformano i loro prodotti.  Un percorso reso possibile dal grande sforzo di rinnovamento dell’agricoltura italiana dove una impresa su tre è nata negli ultimi anni con una decisa tendenza alla multifunzionalità”. Interesse per le iniziative esterne, ma ancor di più per i contenuti trattati nel Tour Le raegioni del cuore nella tensostruttura del Cus in cui, dopo l’apertura del tenore abruzzese Alessandro Pento con l’inno d’Italia, si sono succeduti filmati ed interventi che hanno spaziato da argomenti nazionali alla realtà territoriale anche con l’intervento di produttori abruzzesi – Emanuela Ripani, allevatrice di Pietracamela, Giovanni D’Alesio, vinicoltore di Città Sant’Angelo e Angelo Giommo orticoltore di Luco dei marsi – hanno sviscerato problematiche e prospettive della realtà economico regionale”. Tra gli interventi anche quello del presidente D’Alfonso, che ha ricordato l’importanza di un cibo sano per le nuove generazioni e che rispecchi il territorio in cui viene prodotto.

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